GAETANO ARMAO, CONSIDEZIONI SULL'ECONOMIA SICILIANA
09/04/2020 9:25

 Le brevi considerazioni svolte in occasione dell’ultima seduta dell’Assemblea a compendio dell’ampio intervento del Presidente della Regione e di quelle, più articolate, contenute nella relazione consegnata ed allegata al verbale della seduta hanno inteso delineare il quadro assai complesso dell’economia siciliana nel contesto della crisi determinata dalla pandemia COVID19 e dalle drastiche misure di contrasto varate a livello statale e regionale.   

1. Un quadro che, in un sistema economico debole com’è quello regionale, deve tenere conto non solo delle caratteristiche di questa crisi (che è economica prima che finanziaria con gli effetti assai rilevanti di cui si è detto), ma anche del contesto entro il quale essa si colloca (un difficile decennio che ci separa dalla precedente nel quale si era recuperato neanche il 10% della ricchezza falcidiata dalla prima crisi, restano ancora da recuperare oltre 13 punti percentuali per tornare ai livelli del 2007 e questa nuova recessione rende ancor più ardua la congiuntura).

Basti un dato, già riportato nel DEFR 2020-22 approvato da questo Parlamento, in un difficile decennio, tra il 2008 e il 2018, le famiglie in condizioni di povertà sono più che raddoppiate, sfiorando le 850 mila e crescendo da una quota del 4,6% al 10,3%.

Le prime iniziative anticicliche volte ad approntare misure straordinarie preordinate alla immissione di liquidità straordinaria sono state varate a livello regionale dal 10 marzo e risultano già operative attraverso IRFIS Finsicilia (stanziati 30 milioni del “Fondo Sicilia”, siglate le convenzioni con le prime due banche regionali e domani con la terza, assicurata la copertura mediante il fondo centrale di garanzia, dopo un serrato negoziato con il MISE, coinvolto il sistema dei confidi regionali, per una misura che punta a mobilitare oltre 600 milioni di euro di finanziamenti alle imprese). Come pure è stata varata la moratoria dei mutui, d’intesa con Abi-Sicilia, estesa ad IRFIS, CRIAS e IRCAC, con riduzione degli oneri per le imprese.

Già pubblicata, con termini abbreviati, la procedura per le garanzie di portafoglio ed impostate ulteriore misure straordinarie di immissione di liquidità per Comuni, famiglie disagiate, imprese nella bozza di ddl di stabilità di imminente presentazione a questo Parlamento a compendio di quella relativa all’assistenza alimentare, già avviata attraverso i Comuni per far fronte alle pressanti esigenze di una parte consistente della popolazione. Come pure è stata adottata la deliberazione che estende alla Sicilia l’accordo con ABI per finanziarie la cassa integrazione in deroga, predisponendo al riguardo un apposito fondo di garanzia.

Sul punto va ricordato che con delibera di Giunta è stata istituito un gruppo di lavoro regionale composta da dirigenti per la elaborazione delle misure di intervento nei diversi settori economici colpiti dalla crisi che nei prossimi giorni fornirà un primo documento con alcune proposte specifiche. 

La Regione, la nostra Regione che tutti ci sforziamo in quest’Aula di rappresentare al meglio in un momento drammatico, ha un sistema economico profondamente diverso dal centro-nord, dove pure è più forte la crisi sanitaria, ma nel quale vi è un sistema produttivo e finanziario che, appena saranno attenuate le misure di prevenzione del contagio, è pronto a partire con tempi di reazione alla crisi che saranno molto più brevi di quelli che potranno dispiegarsi nel Mezzogiorno.

Ebbene il segmento del sommerso, pur così rilevante del nostro sistema economico rischia di restare privo di qualsiasi forma di tra le misure finanziarie predisposte a livello statale. Con questo non si intende in alcun modo articolare un’”apologia del sommerso” che è e resta illegale, ma attenersi ad un approccio concreto e pragmatico. 

Va condivisa quindi la posizione del Ministro Provenzano a sottolineare l’esigenza che un intervento efficace di contrasto alla crisi non può prescindere dall’adottare misure che giungano a coloro che più subiscono il morso della crisi.

Secondo le ultime stime (dati MEF), infatti, lincidenza delleconomia non osservata (ovvero laggregato economia sommersa e attività illegali) è molto alta nel Mezzogiorno (19% del valore aggiunto) ed in Sicilia raggiunge il 19,2%. 

In questo senso le misure regionali per essere efficaci più che addizionarsi a quelle statali, devono intervenire dov’è queste ultime non giungono, ed in tal senso si muovono le proposte selettive condivise ieri dalla Giunta regionale e per le quali si attende il confronto con le forze parlamentari. 

E va dato atto che l’allarme lanciato dal Presidente Musumeci sul tema degli effetti determinati dall’incasso degli cambiari privi di copertura nel contesto della crisi avrebbe avuto effetti devastanti oggi trovi un primo riscontro nelle misure appena varate dal Governo statale, nel contesto del d.l. liquidità, con il differimento dei tempi di incasso e protesto.  

Il lavoro è appena iniziato, ci attende un impegno immenso nel quale verremo giudicati dai nostri cittadini per i risultati che riusciremo a raggiungere nel confronto leale ed aperto, nella convergenza di intenti.

2. Una prima questione che ci si pone per affrontare questa drammatica crisi è costituita dalla profonda revisione a livello europeo della disciplina dei Fondi Sie.

La nuova Commissione europea, prima dell’esplosione della crisi, aveva incentrato le proprie direttrici di intervento 2019-2024 sul Green Deal europeo, il nuovo Quadro finanziario pluriennale, la conferenza sul Futuro dellEuropa come risposta alle sfide più importanti del nostro tempo: la transizione ecologica e digitale, i cambiamenti demografici, le disuguaglianze e le disparità regionali in aumento. 

L’irrompere della pandemia ed ancor più degli effetti economici delle misure di contrasto ha imposto un radicale mutamento di prospettiva e di azione delle risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), del Fondo Sociale Europeo (FSE) e dei fondi destinati allagricoltura ed alla pesca, oltre che quelle di programmi complementari e del Fondo sviluppo e coesione. 

Il Consiglio europeo ha individuato quattro priorità da perseguire per contrastare gli effetti dell'emergenza:  1) limitare la diffusione del virus mediante misure proporzionate, 2) fornire attrezzature mediche, con un "incremento, nella misura necessaria", del bilancio iniziale per la scorta strategica RescEU di attrezzature mediche;  3) promuovere la ricerca, anche per sviluppare un vaccino;  4) affrontare le conseguenze socio-economiche del virus, usando tutti gli strumenti necessari, mediante un'applicazione flessibile delle norme europee ed in uno spirito di solidarietà. Il 26 marzo scorso lo stesso Consiglio ha incaricato l'Eurogruppo di formulare, entro due settimane, proposte concrete per rispondere all'emergenza e affrontarne le conseguenze economiche.   

Il Parlamento europeo ha approvato il 26 marzo scorso tra i primi provvedimenti per contrastare la crisi pandemica due proposte di regolamento sull'iniziativa di investimento in risposta al coronavirus e sul Fondo di solidarietà dell'UE che modificano la disciplina dei fondi strutturali del 2013 (Regolamento (UE)2020/460 e del Regolamento (UE) 2020/461) con un dimensionamento dell'iniziativa di investimento che destina alla strategia anti- Covid19 oltre 37 miliardi di euro nel contesto della rinnovavata politica di coesione.  

E ciò sulla base delle proposte della Commissione europea ha adottato due diversi pacchetti di misure per fronteggiare l'emergenza pandemica:  1) un primo individuato dalla Comunicazione dal titolo "Risposta economica coordinata all'emergenza COVID-19" (COM(2020) 112) del 13 marzo 2020, sottolineando la necessità di soluzioni coordinate a livello europeo oltre ad allargare le maglie sugli aiuti di stato (comunicazione n. 1863, “quadro temporaneo sugli Aiuti di Stato, per consentire agli Stati membri di sostenere maggiormente l'economia durante l'epidemia di COVID-19”)(“Coronavirus response investment initiative”); 2) un secondo adottato il 2 aprile 2020 che punta a convogliare sulla risposta alla pandemia i fondi strutturali disponibili e ad introdurre uno strumento temporaneo di solidarietà a tutela dei posti di lavoro e delle attività autonome ("Sure"), con un impegno finanziario   istituzioni europee sino a 2.770 miliardi di euro. Mentre la BCE ha annunciato un primo intervento di 750 miliardi€ (dei quali 230 destinati al nostro debito pubblico), nell’ambito del programma di acquisto titoli per far fronte allemergenza pandemia (“Pandemic Emergency Purchase Programme“),

In particolare i fondi strutturali e di investimento dell'Unione europea sono resi flessibili, finalizzando in tal senso le risorse  per il contrasto alla pandemia ed attutirne il contraccolpo economico, con la conseguenza che le risorse non ancora impegnate dei tre fondi della politica di coesione (FEST, FSE e Fondo coesione) e consentendo il trasferimento di risorse tra i fondi, tra tipologie regionali (in ritardo di sviluppo, in transizione, avanzate), ed obiettivi strategici per garantirne l’impiego secondo il fabbisogno; sancendo l’integrale finanziamento UE (con conseguente liberazione di risorse statali e regionali, 20% di ogni fondo), semplificando le procedure di attuazione dei programmi, all'uso degli strumenti finanziari e all'audit. 

La Commissione ha peraltro precisato estrema flessibilità non solo nel caso in cui i beneficiari non riescano a rispettare gli obblighi in maniera puntuale per motivi legati alla pandemia di coronavirus (ad esempio a causa dell'indisponibilità del personale) ma anche nel valutare il rispetto degli obblighi da parte degli Stati membri, il rimborso retroattivo delle spese materialmente completate o pienamente realizzate prima della presentazione della domanda di finanziamento. 

Resta la questione, per molti di noi imprescindibile, del varo dei Recovery investment bond (risorse per la ricostruzione) e di scongiurare il MES. Ma occorre attendere su tale cruciale questione gli sviluppi di un’Europa che auspichiamo ritrovi le proprie radici solidali. 

In tale contesto la Regione ha richiesto che detti fondi debbano mantenere la loro allocazione regionale e la funzione addizionale rispetto a misure straordinarie che lo Stato è chiamato a finanziare con la fiscalità generale, spingendo auspicabilmente il finanziamento in deficit sino a 100 miliardi di euro.

Occorre scongiurare quel che è avvenuto sino ad adesso e che la stessa Commissione Europea, attraverso il direttore della DG, dott. Lemaitre, in ottobre scorso ha contestato formalmente al Governo. I fondi europei destinati al Sud, in spregio alle previsioni dei Regolamenti europei, sostituiscono - com’è noto - lintervento ordinario dello Stato, in violazione del Principio di addizionalitàsancito dai regolamenti Ue, in base al quale i fondi europei debbono addizionarsi e non aggiungersi agli interventi ordinari degli Stati per realizzare il superamento del divario, ancora molto grave, che spacca il Paese.

Occorre scongiurare che si replichi il “paradigma delle ferrovie”: al nord (come per l’alta velocità) si realizzano le infrastrutture ed acquistano i mezzi con la fiscalità generale (di tutti i contribuenti) ed in Sicilia, come nel Sud, in gran parte con le risorse europee. 

La riprogrammazione dei fondi europei e di coesione, prospettata dal Governo nazionale, deve adesso contrastare gli effetti economici della pandemia e, nel contempo, assicurare laddizionalità ed in nessun modo sostituire lintervento che va assicurato dallo Stato su tutto il territorio nazionale. 

Questa la posizione ribadita dal Ministro in Commissione affari europei, manifestando la piena disponibilità alla leale collaborazione con le Regioni.

Al 31 dicembre 2019 gli importi complessivamente programmati ( somma di fondi Strutturali e cofinanziamento nazionale, con esclusione dei programmi della cooperazione territoriale europea) ammontano a 53,2 miliardi di euro, con impegni complessivi pari a 31,0 miliardi di euro (58 per cento del totale programmato), pagamenti complessivo pari a 16,6 miliardi di euro (31 per cento del totale programmato) e certificazioni di spesa inviate al bilancio UE par a 15,2 miliardi di euro (28,5 per cento del totale programmato). 

L’allocazione delle attuali dotazioni finanziarie, per quanto riguarda la destinazione regionale dei programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali, è e resterà conforme ai vigenti criteri di riparto territoriale delle risorse per la coesione, come già richiesto dal Ministro Provenzano. Per questi programmi, nellambito di un accordo da concludere fra Governo e Regioni, il Governo intende promuovere la destinazione a interventi legati allemergenza Coronavirus di una quota indicativamente pari al 20 per cento della dotazione complessiva, da impiegare nelle aree territoriali di riferimento. 

Tale accordo, dovrà consentire comunque di salvaguardare la prosecuzione della realizzazione delle attività già in corso. La copertura con altra fonte finanziaria degli investimenti originariamente previsti che, anche a causa della crisi, possono andare incontro a tempi di attuazione più lunghi, sarebbe comunque garantita con le risorse nazionali del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) e dei programmi Operativi Complementari (POC) secondo lallocazione territoriali originariamente prevista. 

In tale contesto laggiuntività delle risorse appare assicurata e la coesione, è stato confermato da parte del Governo l’intento di garantirne il rispetto nel contesto della riprogrammazione per la crisi Coronavirus, anche attraverso leventuale incremento delle risorse FSC del nuovo ciclo di programmazione 2021-27, da prevedersi nel prossimo Documento di Economia e Finanze e nellambito della Legge di Bilancio 2021.

La Regione Siciliana aveva voluto preventivamente precisare al Governo che la riprogrammazione dei fondi europei e di coesione non possa destinare, evidentemente, iniziative al di fuori dei territori ai quali sono state assegnate, ricevendo al riguardo puntali rassicurazioni dal ministro per il Sud che ha precisato che nei territori meridionali, le risorse europee scaturenti dalla riprogrammazione si aggiungeranno agli interventi statali di contrasto agli effetti economici della pandemia (addizionalità) per rafforzare la spinte nelle aree economicamente e socialmente più deboli. Regioni, già attraversate da una drammatica emigrazionedi ritorno” di decine di migliaia di operai e studenti e che erano in recessione già prima dell'irrompere della pandemia, e che vivranno, al termine delle misure sanitarie, mesi, se non anni, durissimi prima di incrociare la ripresa. 

È indubitabile che gli effetti della crisi economica del sud ha ed avrà effetti più pervasivi e durevoli, proprio per l’intrinseca debolezza del tessuto socio-economico meridionale, sicché occorrerà adottare non solo misure per la ripresa di sostegno alle imprese, agevolando l’accesso al credito per rafforzare il capitale circolante e la liquidità, ma sopratutto iniziative di sostegno ai consumi se non di vera e propria assistenza alimentare.

In conclusione nella riprogrammazione dei fondi europei e di coesione per far fronte agli effetti dell’emergenza pandemica il Governo si è impegnato a rispettare l’allocazione delle attuali dotazioni finanziarie e la loro destinazione regionale ed il principio di addizionalità delle risorse europee e di coesione rispetto agli interventi ordinari e straordinari che vanno finanziati con la fiscalità generale. 

3. Il convulso succedersi di decisioni finanziarie, a livello statale, ma sopratutto europeo, talune delle quali incidenti sulle Regioni, hanno determinato un’interlocuzione con il Governo e principalmente con il Ministero dell’economia e delle finanze che consenta di far chiarezza non solo sulle misure da intraprendere per sostenere l’economia, ma anche sui relativi effetti sul sostentamento dei “livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali inerenti ai diritti civili e sociali”.

In questo senso va sottolineato che un serrato (ma soltanto per certi versi proficuo) confronto tra Regioni e Governo si è articolato attraverso la Conferenza delle Regioni e delle province autonome, della quale tra poco si terrà una seduta proprio sulla conversione del d.l. n. 18 del 2020 e sulle prime indiscrezioni (ancora manca il testo) del d.l. liquidità, nei quali purtroppo solo pochissime delle richieste regionali hanno trovato accoglimento, rinviandosi, parte dell’Esecutivo statale, ad un successivo decreto-legge per l’adozione delle significative misure invocate dalle Regioni per contrastare la crisi. 

Come noto l'obbligo di partecipazione delle Regioni e degli enti locali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica discende dall'articolo 117 della Costituzione, come modificato dalla l.cost. n. 3 del 2001, ed è più puntualmente sancito dalla previsione dell'art. 119 Cost. - novellato insieme agli artt. 81 e 97 dalla l. cost. n. 1 del 2012 -  che ha introdotto il principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale ed attribuito alla competenza esclusiva dello Stato la materia del coordinamento della finanza pubblica. 

Nel delineare il nuovo assetto della contabilità pubblica la normativa di riforma dell’art. 81 Cost. ha comunque previsto che il “ricorso allindebitamento è consentito” soltanto al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, “al verificarsi di eventi eccezionali”. 

Sempre secondo l’ultima stesura dell’art. 81 Cost. il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare lequilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni “sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei principi definiti con legge costituzionale” (art. 81 Cost.).

La stessa l. cost. 1 del 2012 all’art. 5 sancisce, poi, che la legge rinforzata prevista dal citato art. 81, sesto comma, della Costituzione, deve disciplinare, per il complesso delle pubbliche amministrazioni, la definizione “delle gravi recessioni economiche, delle crisi finanziarie e delle gravi calamità naturali quali eventi eccezionali ai sensi dell'articolo 81, secondo comma Cost., al verificarsi dei quali sono consentiti il ricorso all'indebitamento non limitato a tenere conto degli effetti del ciclo e il superamento del limite massimo degli scostamenti negativi cumulati, sulla base di un piano di rientro” (lett. d), nonché “le modalità attraverso le quali lo Stato, nelle fasi avverse del ciclo economico o al verificarsi degli eventi eccezionali di cui alla lettera d) del presente comma, anche in deroga all'articolo 119 della Costituzione, concorre ad assicurare il finanziamento, da parte degli altri livelli di governo, dei livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali inerenti ai diritti civili e sociali” (lett.g).

La disposizione della richiamata legge costituzionale del 2012 hanno ricevuto, dopo alcuni mesi, la propria attuazione giusta lapprovazione, con la richiesta maggioranza qualificata (in realtà quasi allunanimità) con la l. n. 243 del 2012 (recante "Disposizioni per l'attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell'articolo 81, sesto comma, della Costituzione") che pur ribadendo all’art. 9 l’obbligo di Regioni e enti locali al pareggio gestionale, in fase di previsione e in fase di rendiconto, sia per competenza che per cassa, fra entrate e spese correnti, e fra entrate e spese totali, ha disciplinato nel dettaglio gli eventi eccezionali che ne possono determinare le deroghe.

Giova ricordare, tuttavia, che alla stregua di quanto previsto dal citato art. 5, comma 1, lettera d) della legge costituzionale n. 1 del 2012 con riguardo agli eventi eccezionali l'art. 6 della legge n. 243 del 2012 e succ. mod. ed int. ha precisato che per eventi eccezionali, da individuare in coerenza con l'ordinamento UE debbono intendersi: 

  • periodi di grave recessione economica relativi anche all'area dell'euro o all'intera Unione europea;

  • eventi straordinari, al di fuori del controllo dello Stato, ivi incluse le gravi crisi finanziarie, nonché ...“le gravi calamità naturali, con rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria generale del Paese”. 

Il medesimo articolo stabilisce, altresì, la procedura per fronteggiare tali eventi eccezionali, disponendo che il Governo, qualora a causa di essi ritenga indispensabile discostarsi temporaneamente dall'obiettivo programmatico, sentita la Commissione europea, presenta alle Camere, per le conseguenti deliberazioni, una relazione con cui aggiorna gli obiettivi programmatici di finanza pubblica, nonché una specifica richiesta di autorizzazione che indichi la misura e la durata dello scostamento, stabilisca le finalità alle quali destinare le risorse disponibili in conseguenza dello stesso e definisca il piano di rientro verso l'obiettivo programmatico. 

Tale piano di rientro deve poi essere attuato a decorrere dall'esercizio successivo a quelli per i quali è autorizzato lo scostamento per gli eventi eccezionali, tenendo conto dell'andamento del ciclo economico. La deliberazione con la quale ciascuna Camera autorizza lo scostamento e approva il piano di rientro è adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti. 

Sotto altro profilo va poi ricordato che all’art. 11 la stessa legge prescrive che lo Stato, in ragione dell'andamento del ciclo economico o al verificarsi di eventi eccezionali, “concorre al finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali inerenti ai diritti civili e sociali”, secondo modalità definite con leggi dello Stato, nel rispetto dei princìpi stabiliti dalla legge. 

Giova ricordare che tale norma é stata dichiarata incostituzionale dal Giudice delle leggi con la sentenza n. 235 del 2017, in quanto la nuova disciplina, seppure ritualmente approvata con maggioranza assoluta, ha mutato radicalmente il citato art. 11, prevedendo che il contributo conferito dallo Stato per il sostentamento dei “livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali inerenti ai diritti civili e sociali” fosse determinato con mera legge tipica statale, con la conseguenza di obliterare il pieno conferimento alla fonte rinforzata del potere-dovere di regolare la materia in contrasto con la riserva di legge rinforzata prevista dalla novella costituzionale del 2012, oltreché con l'interpretazione di essa fornita dalla Corte costituzionale nella pronuncia n. 88 del 2014.

Se sul punto non può non rilevarsi l’omesso “seguito legislativo” da parte del Parlamento della pronuncia caducatoria della Corte, resta comunque impregiudicato che lo Stato debba farsi carico del sostentamento dei “livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali inerenti ai diritti civili e sociali”. La sintetica ricostruzione del variegato quadro di riferimento indica con chiarezza ciò che lo Stato ha l’obbligo di assicurare di fronte a gravi eventi straordinari “con rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria generale del Paese”.

 

4. Con delibera del Consiglio dei Ministri dell’11 marzo 2020 è stata approvata la relazione aggiuntiva di integrazione a quella già approvata dal Parlamento per lanno corrente (ai sensi dellart. 6 della citata l. n. 243 del 2012) ai fini dellautorizzazione, da parte dello stesso, a ricorrere ulteriormente allindebitamento aggiuntiva rispetto a quanto già indicato nella Relazione al Parlamento 2020. L’importo è così stato incrementato di 13,75 miliardi di euro (pari a circa 0,8%), da impiegare nel corso dellanno 2020. 

Considerata pure la precedente richiesta di autorizzazione, lobiettivo programmatico di indebitamento netto può, quindi, estendersi fino a 20 miliardi di euro, che corrispondono allincirca a 1,1 punti percentuali di PIL. Valutato limporto totale per il quale si chiede lautorizzazione delle due Camere, quindi da sovvenzionare, il saldo netto del bilancio dello Stato può così aumentare, con un incremento degli stanziamenti fino a 25 miliardi, sia in termini di competenza che in termini di cassa:

  • fino a 104,5 miliardi di euro nel 2020 in termini di competenza,

  • ed a 154 miliardi di euro in termini di cassa.

La Relazione riferisce l'aggiornamento del piano di rientro verso l'Obiettivo di medio termine (OMT) ad una serie di iniziative di carattere straordinario ritenute necessarie a fronteggiare immediatamente le conseguenze sanitarie e socio-economiche dell'emergenza epidemiologica da Covid-19. 

Con le Relazioni del 5 ed 11 marzo risulta così attivato il procedimento, sulla base dellesigenza di ricorrere a scostamenti invero già presentata fin dal 2014 applicando il percorso procedimentale previsto dalla normativa richiamata relativo allindebitamento.

Non risulta invece avviata alcuna iniziativa relativamente al sostentamento dei “livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali inerenti ai diritti civili e sociali” epur a fronte di previsioni normative che ancora stabiliscono un pesante contributo al risanamento della finanza pubblica da parte delle Regioni (ad esempio per la Sicilia di 1.001.000.000 di euro). 

Contributi che se direttamente e pacificamente conseguenti alla disciplina richiamata oltre alla ratifica del trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance nell'Unione economica e monetaria (cd. Fiscal Compact), debbono tuttavia sicuramente essere riconsiderati nel delineato contesto di revisione dell’indebitamento.

Giusta il Patto di stabilità e crescita (PSC), infatti, ciascuno Stato membro deve raggiungere e mantenere il proprio Obiettivo a medio termine per la finanza pubblica (OMT o MTO, medium term objective), oppure attuare un percorso di avvicinamento verso lOMT stesso. LOMT è definito in modo specifico per ciascun Paese sulla base del potenziale di crescita delleconomia, del livello del debito e delle passività implicite. Considerato l'importo complessivo per il quale si é chiesta l'autorizzazione delle Camere, il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato potrà aumentare fino a 104,5 miliardi di euro nel 2020 in termini di competenza e a 154 miliardi di euro in termini di cassa, con un incremento degli stanziamenti fino a 25 miliardi, sia in termini di competenza che in termini di cassa. 

Come ricordato dalla stessa Commissione, nella sua risposta allItalia del 6 marzo u.s., il quadro delle regole di bilancio contiene gli elementi di flessibilità necessari ad affrontare gli eventi eccezionali al di fuori del controllo del governo, pur nellambito del mantenimento delle condizioni di sostenibilità della finanza pubblica”.

Ed a tale proposito, (lo ha debitamente sottolineato il presidente dell’UPB) occorre, in primo luogo, considerare che le richieste di aggiustamento strutturale sono stabilite in funzione di una matrice che dipende dalle condizioni cicliche e dal livello del rapporto tra il debito e il PIL (in caso di crescita negativa del PIL reale, exceptionally bad times”, la matrice non richiede nessuno sforzo di aggiustamento), mentre lordinamento della UE e quello nazionale contemplano clausole specifiche in caso di eventi eccezionali che consentono di ridurre ulteriormente laggiustamento strutturale richiesto.

Con voto unanime, tanto al Senato quanto alla Camera, è stata approvata la risoluzione di maggioranza sulla Relazione che ha consentito al Governo di stanziare fino a 25 miliardi di euro, anche se per avere un quadro chiaro delle misure che si possono intraprendere occorre attendere gli esiti dellEurogruppo che si svolge proprio in queste ore per rispondere al mandato del Consiglio europeo del 26 marzo di formulare, entro due settimane, proposte concrete per rafforzare la risposta politica dellUE al COVID-19, mentre la Commissione, da parte sua, ha ritenuto sussistenti i presupposti per l’applicazione della clausola di salvaguardia al PSC con la Comunicazione del 20 marzo 2020 (documento COM 2020-12320).

In questo contesto finanziario dinamico va sottolineato che le Regioni non possono operare in deficit essendo obbligate dalla normativa richiamata al pareggio di bilancio  (la legge 11 dicembre 2016, n. 232, ha dato attuazione all'articolo 9 della legge n. 243 del 2012, modificato dalla legge n. 164 del 2016, rendendo stabile ed a regime la disciplina del pareggio di bilancio). 

Tale circostanza, in mancanza di correttivi che rimuovano i contributi al risanamento della finanza pubblica ed in un contesto di grave crisi finanziaria, si risolve inevitabilmente in un concreto pregiudizio per i livelli di assistenza e delle prestazioni in presenza di situazioni straordinarie che determinano “rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria generale del Paese” - come quelle conseguenti alla pandemia in atto ed alle misure di chiusura varate dal Governo e dalle Regioni.

Al riguardo giova, altresì, ricordare che la determinazione del contributo in questione è avvenuto con legge ordinaria preceduta da intese nelle more, ormai decennali, dell'attuazione dell'articolo 27 della legge n. 42 del 2009, che prevede il concorso delle autonomie speciali agli obiettivi di finanza pubblica, perequazione e solidarietà secondo criteri e modalità stabiliti da norme di attuazione dei rispettivi statuti (ci si trova quindi di fonte ad una sostanziale elusione della disposizione).

Ma vi é di più. La Corte costituzionale con la sentenza n. 77 del 2015, da un lato, ha affermato che l'accantonamento è una misura transitoria mediante la quale le risorse sono sottratte a un'immediata disponibilità per obbligare l'autonomia speciale a ridurre di un importo corrispondente il livello delle spese”, dall'altro, ha, tuttavia, soggiunto che i rapporti finanziari conseguenti all'applicazione degli accantonamenti devono necessariamente trovare apposita regolamentazione in attesa che sopraggiungano le norme di attuazione cui rinvia l'articolo 27 della legge n. 42 del 2009”, norme per le quali il la Regione Siciliana ha avviato il negoziato con lo Stato sulla base di un’articolata proposta nell’agosto del 2018 e senza che si sia potuti approdare ad una compiuta disciplina di attuazione dello Statuto. 

Tali tematiche sono state da me ribadite in occasione delle sedute della Commissione “affari finanziari” della Conferenza e nel confronto col Governo (con i Ministri Boccia e Provenzano, e con i Viceministri Misiani e Castelli, nonché con il sottosegretario Villarosa), formalizzate puntualmente dal Presidente Musumeci in una lettera al Presidente del Consiglio, che fa seguito alle molteplici note inviate al Ministro dell’economia e le finanze, anche da parte dell’Assessorato, come pure, in termini generali per le Regioni speciali, dal Presidente del Friuli Venezia-Giulia on. Fedriga.

Il ministro Boccia ha preannunciato per questa settimana, in esito all’Eurogruppo, l’incontro tra il Ministero dell’Economia, quello delle Regioni e le Autonomie speciali  un incontro sui temi di bilancio e su questo attendiamo la convocazione. 

Con la nota indirizzata al Presidente del Consiglio ed ai Ministri dell’economia e le finanze, delle Regioni e del Sud si è precisato che, nel difficile contesto economico-sociale si chiede, ai fini del varo di misure finanziarie straordinarie per la Sicilia:

  1. la riduzione del contributo alla finanza pubblica della Regione Siciliana, di cui al comma 881 dellarticolo 1 della Legge 30 dicembre 2018, n. 145 per limporto da 700 mln a 1 mld per lanno 2020 e limporto di 350 mln per lanno 2021 o alternativamente lattribuzione di un contributo del medesimo importo per l'anno 2020 e 2021  a titolo di riduzione del contributo alla finanza pubblica di cui al predetto comma 881;

  2. lestensione, anche in sede di conversione, o in altro decreto legge alla Regione Siciliana della sospensione del pagamento della quota capitale dei prestiti di cui allarticolo 111 del Decreto legge 17 marzo 2020, n. 18 prevista per le sole regioni a statuto ordinario; 

  3. il differimento al 2021 del versamento allo Stato dellultima quota di 142,5 milioni di cui al comma 516 dellarticolo 1 della Legge 11 dicembre 2016, n. 232 e degli oneri relativi al mutuo-sanità (peraltro richiesta anche alla Commissione paritetica con la modifica dell’art. 7 del decreto legislativo n. 158 del 2019, recante norme di attuazione in materia contabile);

  4. il rinvio allanno successivo a quello di conclusione di ciascun riparto delle quote di disavanzo come determinate dal Rendiconto della Regione Siciliana per lesercizio 2018;

ed è in questo contesto, in relazione agli spazi finanziari che saranno concordati con il Governo nazionale, si potranno definire gli interventi finanziari a favore del sistema economico regionale. Ed in tal senso si colloca l’impostazione data all’esame del ddl di stabilità da parte della Giunta di ieri sera per misure che siano complementari e non si limitino ad aggiungere risorse rispetto a quelle predisposte ed in corso di predisposizione da parte dello Stato.

Gaetano Armao, Vicepresidente della Regione ed Assessore per l’economia

 

 

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16/06/2020 18:27
Regione Siciliana: Brividi alla FOSS... Musica e il resto scompare
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REGIONE SICILIANA: LE ECCELLENZE DELL'ISOLA. ARCHIMEDE INVESTMENT srl
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A Catania si direbbe "è comu u puppu, chiù vugghi chiù duro addiventa"
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CATANIA: C'ERAVAMO TANTO AMATI... La Colonna Sonora Della Politica Catanese, Ai Giorni Nostri
10/06/2020 9:53
«PADRE HO VOTATO BIANCO» - «FIGLIUOLO EGO TE ABSOLVO»
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IL GIORNO NERO DI BIANCO, ANCHE LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI CATANIA CHIEDE IL GIUDIZIO PER FALSO IDEOLOGICO
09/06/2020 17:14
QUI GLADIO FERIT GLADIO PERIT
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CATANIA: «IL TRADITORE HA GETTATO LA MASCHERA» MARAVIGNA ALL'ATTACCO
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GAETANO ARMAO, CONSIDEZIONI SULL'ECONOMIA SICILIANA
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Melilli, Fabio La Ferla salva anziano in difficoltà. I complimenti di tutti
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IL SINDACO DI ZAFFERANA NON TUTELA GLI ANIMALI, SUOI "CONCITTADINI". SEI UMANO O DISUMANO?
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Metropolitana Catania: L'on. Gaetano Galvagno: "Paternò al centro della scena"
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ROMELU LUKAKU: QUANDO IL CALCIO TI TOCCA IL CUORE
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#CONSULTAZIONI: Di Maio in peggio? L'indiscreto azzurro
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IL SISTEMA, PALAMARA È UN FIUME IN PIENA
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MA CHE GIUSTIZIA❗ LA NOTA DI CARMEN GIUFFRIDA (Magistrato)
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27/01/2021 21:58
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REGIONE SICILIANA: ARMAO, Standard & Poors: la Sicilia rimane in area di rating sicuro. RESTARE IN SICILIA (IL VIDEO)
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🔴 GOVERNO. HORA ADVENIT. MORTO UN PAPA SE NE FA UN ALTRO.
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23/01/2021 11:47
🔴 CIAMPOLILLO UN FIGLIO UBBIDIENTE. 🔴 CON.TE A PEZZI
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21/01/2021 14:04
Bonafede, la giustizia e la nuova maggioranza: intervista a Pierantonio Zanettin capogruppo F.I. in commissione giustizia CdD
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🔴 GIGGINO 'A PURPETTA (il sen. Luigi Cesaro F.I.) Era appestato per il M5S, ora lo cercano. Come si cambia per non morire
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18/01/2021 5:42
🔴 MASTELLA VS. CALENDA BOTTE DA ORBI. IL VIDEO
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DE ANGELIS: «COSA AVREMMO DETTO SE QUESTO SPETTACOLO LO AVESSE OFFERTO LA DESTRA?»
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🇻🇦 CONTE RISCHIATUTTO. I Retroscena di Minzolini e la bomba di Di Maio
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👿 LA CATARSI DI MASTELLA
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ITALIA 23: LA GATTA FRETTOLOSA FA I GATTINI CIECHI
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👺 COSTRUTTORI PIÙ NOBILI DEI RESPONSABILI? È SEMPRE PROSTITUZIONE POLITICA.
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🇮🇹 PRIMA LE IDEE. PRIMA DELLE POLTRONE, PRIMA DELLE BANDIERINE.
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08/01/2021 23:43
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🚧 Una tranvata per Conte. Anche la figlia di Moro firma la petizione per mandarlo via. La lettera.
07/01/2021 8:55
🆘 ITALIA SI, ITALIA NO, LA TERRA DEI CACHI
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